giovedì 14 maggio 2009

1927 – RN Giuseppe Miraglia














RN Giuseppe Miraglia

tipo
Nave appoggio idrovolanti
cantiere
Regio Arsenale della Spezia
impostazione
5 marzo 1921
varo
20 dicembre 1923
entrata in servizio
1 novembre 1927
radiazione
15 luglio 1950
destino finale
smantellata nel 1950
caratteristiche generali dislocamento
scarico: 4.507 t
normale: 5.400 t
pieno carico: 5.913 t
lunghezza
121,22 m
larghezza
14,99 m
pescaggio
5,82 m
ponte di volo
lunghezza 211,6 m per 25,2 m
altezza sul mare: 23 metri
propulsione
8 caldaie Yarrow a tubi d'acqua, 2 gruppi di turbine a vapore con riduttore tipo Parsons, 2 eliche a tre pale, Potenza: 16.700 CV
velocità
21 nodi
equipaggio
16 ufficiali
40 sottufficiali
240 sottocapi e comuni
equipaggiamento armamento
artiglieria:
4 pezzi da 102/35 mm.
12 mitragliere da 13,2 mm.
2 catapulte "Gagnotto" a prora e poppa
2 aviorimesse per 6 e 5 aerei ad ali ripiegate (tot. 11 idrovolanti)
2 depositi per 3 aerei smontati ciascuno
totale aerei: 17 idrovolanti Macchi M.18AR DEL 1930
corazzatura
70 mm (verticale)
80 mm (orizzontaleorr)
mezzi aerei
17 idrovolanti IMAM Ro.43
(fonte)
La nave appoggio idrovolanti Giuseppe Miraglia venne costruita come nave trasporto per le Ferrovie dello Stato con il nome di Città di Messina, ma dopo essere stata varata il 20 dicembre 1923 venne invece deciso di incorporarla nella Regia Marina per fornire supporto logistico agli idrovolanti in dotazione alle navi da battaglia ed agli incrociatori. Il suo compito era quello di nave officina per l'assistenza e riparazione degli aerei e nel contempo per trasportarli nelle squadre navali.
I lavori di trasformazione iniziarono il 24 gennaio 1925. L'unità era dotata di due hangar, uno a poppa che poteva contenere sei idrovolanti Macchi M.18AR ad ali ripiegabili ed uno a prua che poteva ricevere cinque velivoli dello stesso tipo. Compresi quelli in coperta, la nave poteva trasportarne, a seconda dei modelli, circa venti aerei, per il cui lancio erano state installate due catapulte ed era anche in grado di posare in mare e recuperare gli idrovolanti. Per la posa in mare dei velivoli vi era installata, in corrispondenza della mezzeria di ogni apertura laterale, sotto il cielo dell’hangar, una rotaia, sostenuta da una gru a bandiera che si prolungava per nove metri fuoribordo, mentre per il recupero degli idrovolanti quando la nave era in navigazione veniva utilizzato un telone, che sarebbe stato rimosso nel 1937 in seguito all'entrata in servizio degli idrovolanti IMAM Ro.43. La nave venne usata anche per il trasporto di personale e per quello di materiali. Dopo essere stata utilizzata durante la guerra d'Etiopia per il trasporto velivoli per l’Africa Orientale, venne successivamente impiegata durante la guerra civile spagnola.
Durante il secondo conflitto mondiale dopo essere uscita illesa dalla notte di Taranto venne impiegata nel Mediterraneo.
In seguito alle vicende armistiziali da Venezia si consegnò agli alleati con il resto della flotta a Malta, dove venne impiegata come base appoggio per i sommergibilisti italiani, per essere poi utilizzata, al termine del conflitto, per il rimpatrio dei prigionieri italiani ed ormeggiata a Taranto, dove sarebbe stata utilizzata, ancora come nave-caserma per gli equipaggi di motosiluranti e come nave-officina, prima di essere disarmata e definitivamente radiata il 15 luglio 1950.
(fonte)















In precedenza nella Regia Marina lo stesso ruolo era stato svolto prima in maniera molto limitata dall'incrociatore protetto Elba adattato a nave appoggio, e sopratutto dalla nave Europa, che costruita nei cantieri di Glasgow, nel 1895, ed in servizio come mercantile con il nome di Quarto, venne acquistata dalla Regia Marina ed adattata in nave appoggio idrovolanti nel 1915. La nave, lunga 123,2m, larga 14,1m e con un pescaggio di 6m, aveva un apparato motore dalla potenza di 3000HP che permetteva una velocità di 12 nodi ed aveva una stazza di 8800 tonnellate. Dopo i lavori di trasformazione effettuati presso l'Arsenale di La Spezia venne armata con due cannoni da 76mm e poteva ospitare otto velivoli. Al termine della prima guerra mondiale venne messa in disarmo e radiata nel 1920.
(fonte)

RN Elba

L'incrociatore corazzato Elba fu un'unità della Regia Marina che ha operato dagli ultimi anni dell'ottocento agli inizi degli anni venti partecipando al primo conflitto mondiale. La nave progettata dall'Ingegnere Edoardo Masdea faceva parte della Classe Regioni con le unità gemelle Calabria, Lombardia, Umbria, Etruria, Liguria e Puglia.
Le navi di questa classe in origine vennero dotate di due alberi velici, trasformati in alberi militari attorno al 1905. Inizialmente queste unità ebbero poco successo avendo una protezione carente ed essendo poco veloci, tuttavia in condizioni di tempo difficili e con mare grosso dimostrarono le loro qualità con una buona stabilità, che favoriva la precisione nei tiri d'artiglieria, la galleggiabilità e l'ottima manovrabilità con tutti i tempi. Il loro armamento venne più volte modificato nel 1905, nel 1914 e nel 1915.
L'incrociatore Elba venne costruito nellArsenale di Castellammare di Stabia dove il suo scafo venne impostato sugli scali il 22 settembre 1890. Classificato Ariete Torpediniera al momento del varo , avvenuto il 12 agosto 1893 venne classificato incrociatore protetto e dopo essere stato completato nel 1894 entrò in servizio il 27 febbraio 1896.
Agli inizi del novecento partecipò alla spedizione in Cina nell'ambito della Forza Multinazionale che si era formata in seguito alla rivolta dei Boxer. Prese poi parte ai primi esperimenti di aviazione navale e dopo essere stato trasformato in posamine nel periodo 1914-15, nell'imminenza del primo conflitto mondiale venne trasformato in appoggio idrovolanti, con la rimozione dell’intero armamento principale e la costruzione di ricoveri, per alloggiare 3/4 idrovolanti del tipo Curtiss "Flying Boat", da calare in mare per il decollo e recuperare al termine del volo tramite dei verricelli. Nel giugno del 1913, con Decreto Ministeriale era stato infatti costituito ufficialmente il "Servizio Aeronautico della Regia Marina" e il successivo 20 luglio era stato nominato Capo di Stato Maggiore della Regia Marina, l'ammiraglio Paolo Thaon di Revel, sostenitore dell'Aviazione Navale, che diede un notevole impulso allo sviluppo e al potenziamento del settore. Nell'imminenza del conflitto, con il mezzo aereo ritenuto indispensabile per una più completa condotta delle operazioni in mare venne a profilarsi l'esigenza di disporre di unità navali appositamente attrezzate al fine di usufruire al meglio delle potenzialità dei velivoli e per questo motivo la Regia Marina decise di trasformare l'"Elba" in nave appoggio idrovolanti. A questa unità ne venne affiancata un'altra, la nave mercantile Quarto, che venne acquistata della Regia Marina e ribattezzata Europa, i cui lavori di trasformazione vennero realizzati in pochi mesi all'Arsenale di La Spezia.
Al termine del conflitto l'incrociatore "Elba" venne ritirato dal servizio e radiato il 15 maggio 1921 per essere poi venduto per demolizione il 22 marzo 1923.
(fonte)

RN Europa

La prima unità italiana classificabile in qualche modo nella categoria delle portaerei era entrata in servizio già durante la prima guerra mondiale: si trattava della nave appoggio idrovolanti Europa, frutto della conversione di una preesistente nave mercantile, la nave Quarto, acquistata da un armatore tedesco nel 1915, per dotare la Regia di una unità in grado di assicurare alla flotta una maggiore profondità e rapidità di esplorazione, data appunto dagli idrovolanti, rispetto a quello che poteva fare una qualunque unità navale. Si trattava della conversione di un mercantile realizzata mediante due strutture a prora ed a poppa che fungevano da aviorimesse per un numero massimo di otto idrovolanti; la nave era però sprovvista di attrezzature per il lancio degli aerei, che dovevano quindi essere posati in acqua per poter decollare. La denominazione ufficiale dell'unità era quella di "Nave trasporto idrovolanti e appoggio sommergibili". (fonte)

Una nave appoggio idrovolanti è una nave dotata di installazioni per operare idrovolanti. Questo tipo di navi furono il primo tipo di portaerei utilizzato e fecero la loro comparsa poco prima dell'inizio della prima guerra mondiale. La prima nave appoggio idrovolanti fu la Le Foudre della Marina Francese nel 1911, successivamente all'invenzione dell'idrovolante nel 1910 (il francese Le Canard). Le Foudre trasportava gli idrovolanti in un hangar sul ponte principale dal quale venivano calati in acqua con una gru. Venne ulteriormente modificata nel novembre 1913 con un ponte piatto da 10 metri per lanciare i suoi propri idrovolanti. (fonte)